Beethoven

Musica classica

Introduzione

Non c'è un concetto di musica classica che sia universalmente condiviso. Certamente è classica la musica “colta” a partire dal Rinascimento. Ma il suo massimo fiorire è nel '700/'800 (e in parte nel '900).

Diamo anzitutto un sintetico sguardo ai principali compositori.

Bach

In Bach, un musicista di infaticabile applicazione al lavoro, si trova soprattutto un senso di armonia e di ordine razionale della realtà. Non mancano certamente in lui anche pezzi intenso pathos, come appunto la Passione secondo Matteo, di cui diamo sotto una lettura più dettagliata. Ma prevale in lui una lucida e “moderatamente” lieta razionalità.

Mozart

Se Bach è lavoro ordinato e metodico, Mozart è incontenibile genialità creativa. In Mozart rimane un senso di infantile giocosità, la percezione entusiasta di una magico incanto della realtà. Certo, anche Mozart è capace di pensosità, e anche di drammaticità (come in certe sue opere di musica sacra), ma l'orizzonte complessivo è quello di un entusiastico incanto.

Beethoven

Egli è forse il maggior genio musicale di tutta la storia. Molti almeno lo considerano tale. Se Bach è razionalità e Mozart è emotività ingenuamente lieta, Beethoven è emotività drammatica, che recupera un ultima positività del reale solo dopo aver attraversato la sfida del negativo e della contraddizione. Von Balthasar diceva che Beethoven gli dava un senso di inquietudine, e certamente non si può cercare in lui una pacificazione a buon mercato con la realtà.

Brahms

Di minore levatura, ha comunque saputo produrre opere gradevoli, di forte emotività, senza tuttavia mantenere il livello di robusta drammaticità di Beethoven. La sua musica flette per lo più verso una malinconicità, non banale, ma comunque meno profonda che in Beethoven.

Chopin

Anche Chopin non raggiunge i livelli di Beethoven, tra l'altro la sua produzione è prevalentemente limitata al pianoforte. In lui si trova un forte senso di interiorità. Malinconico, ma di una malinconia che va dritta all'essenziale, con grande serietà umana, del tutto priva di quella rugiadosa morbosità, che non era del tutto assente in Brahms.

Stravinskj

La sua musica è meno “facile” (da “capire” e da gustare) degli altri musicisti ricordati: in lui, autore del XX secolo, si rifletta tutto il dramma dell'umanità contemporanea, che ha perso il “centro” costituito dalla religiosità tradizionale e si ritrova spaesata in una realtà di cui non è assicurata la positività.

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