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John Boorman

Excalibur

L'amore passionale e irrazionale sembra dominare: Uthar Pendragon si prende, con l'aiuto faudolento di Merlino, l'amore dell'amata, e ne nasce Arthur (Artù), che è però proprietà di Merlino: e Arthur, cresciuto senza sapere di essere figlio del re, estrarrà la spada dalla roccia e diverrà così Re.

Ma la maledizione dell'amore irrazionale continua a colpire: Lancillotto, divenuto suo migliore amico e valentissimo cavaliere, gli ruba l'amore della sposa, Ginevra.

Excalibur
Artù con Excalibur

Artù, scoprendoli in flagrante, getta via Excalibur: e Lancillotto, che se ne accorge al risveglio, esclama: «il Re è senza spada, le terra è senza Re». E quindi la terra va in rovina e Artù si ammala, Lancillotto fugge e Ginevra va in convento.

Artù capisce che l'unica salvezza è trovare il Graal. Cosa che vedrà fallire tutti i cavalieri della Round Table, tranne Parsifal (Perceval), che risponde finalmente alle domande: il signore del Graal è Artù e il suo segreto è che lui e la terra sono una cosa sola.

Cioè solo quando Artù non pone più il suo uomo vecchio, ferito dall'indefeltà di Ginevra e Lancillotto, al centro, ma si immedesima con la terra, cioè con l'ideale della dedizione al Tutto, può tornare a vincere il malvagio figlio incestuoso (un altro frutto dell'amore irrazionale: questa volta quello di Morgana, sua sorellastra, che si finge Gineva e ne ha appunto un figlio), che lo voleva detronizzare. Artù muore, dopo aver sbaragliato, con l'aiuto di Merlino e di Lancillotto, e con Excalibur, che Ginevra, riparata in un convento, gli aveva conservato, l'esercito del figlio ribelle, ma alla fine i due si uccidono a vicenda. L'amore incestuoso e pazzo non può alla fine restare senza castigo.

Prima di morire però Arthur ottiene che Parsifal consegni Excalibur alla dama del lago: ancora una volta non pone sé stesso al centro, ma pensa a chi verrà dopo di lui, ha come orizzonte la realtà totale.

Morale: incentrandosi sull'io ci si rovina e si rovina la realtà (la terra), immedesimandosi con qualcosa di più grande si risorge e si diffonde il bene.