la copertina dell'edizione italiana

O'Brien - Il nemico

in sintesi

L'opera è un remake de Il padrone del mondo di Benson. Come Benson, anche O'Brien pensa che l'Anticristo sarà essenzialmente un pacificatore, sulla base di un umanesimo razionalista, che sottende una più profonda adesione al satanico come ribellione “pura”, totale, a Dio. Quest'ultima caratteristica emerge ad esempio nella propensione all'assassinio, compiuto anche in modo cinico e crudele (Stefano Benedetti e poi la sua vedova, Anna, che viene uccisa quando viene a conoscere la verità).

Ma in pubblico la dimensione è quella di una dolce serenità, capace delle più delicate attenzioni alla persona e delle più azzeccate iniziative.

limiti e pregi

Proprio questo appare inverosimile: la menzogna non può celarsi così bene da nascondere il suo tanfo letale, né il Diavolo può garantire l'unità e la pace. Del resto non si vede perché l'Anticristico escatologico dovrebbe essere in discontinuità con l'Anticristico storico, che vediamo non essere in grado di unificare e pacificare, ma solo di creare guerre e distruzioni.

Non è del resto che l'anticristico non usi anche del razionalismo e di uno pseudo-umanesimo, ma l'attuale contingenza storica mostra come esso passi anche, e oggi soprattutto attraverso il fanatismo fondamentalista, che invece ne Il nemico, resta del tutto assente.

Giusto invece è l’aver sottolineato che il nemico non si può vincere con le sue armi, e qui infatti cade Anna Benedetti, che cerca di ingannare l'anticristo, pur di scoprire e assicurare alla Giustizia gli assassini del marito, ma viene poi scoperta e uccisa.